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Apache Trail


Lunedi' 6 Agosto



Sveglia abbastanza presto per muoversi in direzione Apache trail, raggiungiamo l’imbocco in circa una ventina di minuti, dopo aver lasciato la AZ88
Il loop totale è di circa 200 km e decidiamo di effettuare il giro in senso orario; incontriamo subito la prima attrazione, la città fantasma di Goldfield
, considerata la classica trappola per turisti  con negozi , ristoranti e diverse attrazioni da visitare.
L’ora di apertura è prevista per le nove, quindi nell’attesa girovaghiamo per fare un po’ di foto. Già a quest’ora il caldo si fa sentire, beviamo come cammelli, il sole è caldo anche se il clima secco ci aiuta.
Sono ormai passate le 9.30 ma nessun negozio sembra aprire… forse in questo periodo dell’anno, dato il caldo, tutti se la prendono con comodo – pensiamo - e alla fine in tutta la ghost town ci sono solo 2 o 3 persone oltra a noi.
Decidiamo quindi di continuare sull’Apache trail, al massimo qui ci ripasseremo al ritorno; la tappa successiva è il Lost Dutchman State park
, un piccolo parco situato alla base delle Superstition Mountains: qui si possono apprendere la storia e le leggende che raccontano della miniera d’oro scoperta da Lost Dutchman e mai ritrovata dopo la sua morte. Il parco è un ideale punto di partenza per esplorare le montagne e offre una varietà di sentieri e percorsi naturalistici. Il costo d’ingresso è di 7$ a veicolo.
La tappa successiva è il Canyon Lake, preceduto dal view point omonimo: qui si trova uno dei quattro laghi formatosi dallo sbarramento del fiume Salt, piccola sosta per foto e proseguimento per il piccolo paese di Tortilla Flat
(popolazione 6 persone).
Qui entriamo per bere qualcosa di fresco al  Superstition  Saloon: il locale è completamente ricoperto da banconote da 1 dollaro e anche di valute estere firmate dai tanti visitatori di passaggi;, anche noi ovviamente non possiamo essere da meno e lasciamo il dollaro firmato.

Da qui la strada diventa sterrata,ma comunque in buone condizioni e si arriva all’Apache Lake, formato dalla diga Horse Mesa. Lungo e stretto, è il secondo più grande lago del Salt River Project. Qui si trova L'Apache Lake Marina e Resort che è a 1ml dalla strada principale e dispone di un motel, stazioni di rifornimento, coffee shop e attrezzature da picnic.
Facciamo una piccola sosta con qualche foto e notiamo come già tutta la zona intorno sia ricca di cactus di forme e misure diverse, ci fermiamo quindi per un pranzo veloce in un’area pic nic più avanti presso la Roosevelt Dam.

Questa diga fu costruita tra il 1905 e il 1911 e limita l'acqua del fiume Salt formando il Roosevelt Lake,
con i suoi quasi 300 m d'altezza, rimane la diga in muratura più grande del mondo.
La strada da qui in avanti torna ad essere asfaltata quindi più facilmente percorribile e agevole. Dopo poche miglia arriviamo alla congiunzione con la I-88 e proseguiamo in direzione sud verso i paesini di Superior e Miami che si riveleranno anonimi, un po’ come tutto il resto della strada verso Phoenix.
Constatiamo dunque che il primo pezzo sia quello più interessante dell’Apache Trail.
Dato che siamo un po’ in anticipo torniamo a Goldifield sperando di avere più fortuna e trovare aperta qualche attività.
Siamo fortunati e riusciamo a fare il Mistery Shack (5 usd pp). Veniamo accompagnati da una guida, un ragazzo vestito completamente di nero che ci lascia perplessi per la sua resistenza al caldo, all’interno di questa attrazione che non è visibile dall’esterno essendo nascosta da un’alta staccionata. Il fatto di essere solo noi due forse si rivela a nostro vantaggio in quanto il ragazzo spende qualche parola in più cercando di spiegarci i misteri di questo luogo che davvero sembra sfidare tutte le leggi della gravità. In realtà sappiamo bene che non è niente di magico ma solo un sapiente studio mescolato alla capacità di confondere le idee dello spettatore utilizzando la vista.
La visita durerà in tutto circa 15 min dopo di che facciamo un ultimo giro per la città fantasma (in effetti è fantasma anche a quest’ora del pomeriggio) e riprendiamo la strada per Gila Bend.
Il percorso è piuttosto monotono e in circa un’ora arriviamo in questo paese piccolo e senza troppi servizi.
Ci sistemiamo in camera e poco dopo usciamo per cena allo Space Age restaurant, tipica cucina americana in un ambiente a tema spaziale.
Non ci sono particolari note né di merito né di demerito sia nel paese che nel ristorante, tutto è piuttosto anonimo ma la posizione si prestava bene alla sosta tra le tappe di  Phoenix e Organ Pipe.
Domani mattina è prevista sveglia presto per incontrarci con due amici: Sara e Marcello e partire alla scoperta dell’Organ Pipe tutti insieme, per poi arrivare a Tucson.


Mg. parziali: 249 Mg. totali: 273,5


Knights Inn

1046 East Pima Street
Gila Bend
Voto:5/10


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