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Water Canyon - White Domes


Martedi 12




Non appena alzati ci precipitiamo a controllare la gomma che in effetti risulta sgonfia, ma non moltissimo. Cerchiamo quindi un gommista e quando lo troviamo ci dice che dobbiamo aspettare un’ora.
Visto che abbiamo in programma un’escursione un po’ lunga decidiamo di riparare il pneumatico a fine giornata e dopo avergli dato una gonfiata, proseguiamo verso il piccolo paese di Hildale per l’escursione del water canyon con le White Domes.

La giornata è un po’ nuvolosa e speriamo che la pioggia ci risparmi, anche perché la strada per arrivare alla partenza del trail è disconnessa e terrosa.
Percorriamo con un buon ritmo il primo tratto del trail che risulta essere il meno faticoso e raggiungiamo in mezz’oretta la cascatella del Water canyon
. Piccola pausa foto e via per la destinazione principale, le White Domes.
Il sentiero sale ripidamente e ogni tanto scende un po’ di leggera pioggia, ma non voglio tornare indietro come già fatto lo scorso anno e perciò proseguiamo.

Arrivati in cima alla montagna cerchiamo la via migliore per raggiungere le White Domes, che grazie al gps troviamo quasi subito.
Entriamo nel wash e continuiamo a seguirlo finché non raggiungiamo la sua fine e dobbiamo nuovamente salire sulla montagna.
Il cielo è sempre più scuro e una pioggia leggera si alterna nel percorso, ma non molliamo e finalmente riusciamo ad arrivare alle White domes
.
Anche se non c’è il sole queste collinette bianche e rosse sono molto belle e valgono sicuramente la fatica del percorso, scattiamo più foto possibili sempre sotto una leggera pioggerellina.
Si alza un forte vento e decidiamo appena in tempo di riporre tutto il materiale fotografico nello zaino e tornare indietro, ed ecco che si scatena il classico flash flood, una bomba d’acqua incredibile con un vento gelido.
Non ci sono posti per ripararsi e siamo costretti a cercare di allontanarci. L’acqua scende dalla montagna formando diversi corsi d’acqua e noi in un attimo siamo completamente fradici e infreddoliti.
Proseguiamo con cautela per non  scivolare sulle rocce e circa una decina di minuti più tardi la pioggia si calma e la temperatura ricomincia a risalire.
Abbiamo circa 6 km da fare per tornare alla macchina e cerchiamo di non perdere tempo, anche perché non vogliamo pensare in che stato si sarà ridotta la strada da fare con l’auto.
Durante il percorso di ritorno piove ma non con molta intensità.
Raggiungiamo il parcheggio e ci diamo una veloce asciugata rimandando il controllo delle cose contenute negli zaini, sperando che i documenti non si siano inzuppati.
Anche se abbiamo un 4wd su strade in queste condizioni il rischio di rimanere bloccati è molto alto. La strada argillosa è un problema, sembra di guidare sul ghiaccio. Partiamo e dopo alcune curve la strada è penosa, fango profondo e diverse buche. Riduciamo la macchina in uno stato pietoso ma riusciamo, non senza qualche rischio, ad uscirne indenni.
Ci rimane però da occuparci della gomma, che effettivamente è di nuovo sgonfia e ci fermiamo da un gommista a kanab che inizia la riparazione nel giro di pochi minuti.
Il tempo sembra leggermente migliorato e in questa zona sembra uscire un timido sole.
Così, visto che in serata saremo a Page , facciamo una deviazione per la House Valley Road, la strada che in pratica porta al parcheggio di The Wave.
La strada è abbastanza asciutta e noi ne percorriamo solo 7 km circa per prendere una deviazione sulla sinistra che porta alla partenza del trail del Buckskin Gulch. L’intenzione è di vedere delle strane formazioni chiamate Edmaier’s Secret.
Il trail è veloce, seguendo il wash in poco tempo si arriva, le formazioni sono carine ma non mi impressionano molto. Tornati indietro continuiamo verso Page dove passaremo la notte.


Mg. parziali: 158
Mg. totali: 947

Motel6

637 S Lake powell Blvd
Page


Voto:6/10


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